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La nuova piaga del corridore in montagna. Riconoscerla prima che rovini la stagione.

Fratture da stress nel corridore in montagna

Correre decine, centinaia di km comporta dei rischi, e farlo in modo inappropriato ci mette sulla cattiva strada degli infortuni. Le fratture da stress, di difficile guarigione, stanno diventando sempre più comuni tra i corridori amateur.

La febbre dell’ultra trail è sempre più alta, ci sono sempre più persone che vogliono correre decine di km in montagna. Per riuscirci bisogna fare lunghi allenamenti e mettere in saccoccia tanti chilometri.

Ma correre tanto a lungo implica maggiore probabilità di incorrere in qualche problema fisico. Correre è un’attività molto stressante per il corpo, quindi farlo per tante ore moltiplica le possibilità di avere qualche infortunio.

Tra i problemi più problematici a livello osseo che possono avere i corridori in montagna, troviamo le fratture da stress, di difficile guarigione.

Cosa è una frattura da stress?

Tutti più o meno capiamo cosa è una frattura ossea. Le fratture per stress si creano quando sottoponiamo, di forma ripetitiva, una parte del corpo a forze che possono creare micro- traumatismi di basso impatto. Ovvero, piccole “colpi” tanto frequenti che finiscono per rompere qualcosa… appunto correre a lungo.

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Si tratta di un infortunio molto legato al corridore di ultra trail, quindi bisogna essere svelti ad identificarlo giacché potrebbe mandare in aria un’intera stagione di corse.

Senza entrare in tecnicismi medici... non lo siamo mica, tentiamo di fornire due concetti per capire meglio questo infortunio.

Le fratture per stress si creano nel osso corticale. La parte del osso più esterna, molto duro e compatto. L’osso corticale è il supporto di tendini e muscoli. Si tratta della parte del osso che assorbe tutti gli impatti e vibrazioni creati durante la corsa. Questa parte del osso ha una capacità di rigenerazione lenta anche se si tratta di piccole microfratture da stress.

Donde si producono?

Ci sono parti del corpo più esposte di altre, ovviamente, nei corridori in montagna, si producono negli arti inferiori.

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Di solito si producono nelle zone che più sopportano la pressione della corsa, la pianta del piede, tibia, malleolo, metatarsi, femore... qui dobbiamo stare molto attenti nel caso comparissero delle molestie.

Ok, ma come possiamo identificare una frattura per stress?

La frattura per stress si crea con il passo del tempo, il dolore aumenta di conseguenza. Inizia come una semplice molestia che poco a poco aumenta con il passare dei giorni di allenamento.

Senza essere vincolante, normalmente si producono in ossa lunghe, quindi dolore nella tibia o metatarsi devono accendere il campanello di allarma da subito.

E’ fondamentale (se non obbligatorio) rivolgersi a un specialista già dai primi sintomi. E’ importante perché queste molestie prevalentemente spariscono quando smettiamo di correre quindi si tende a pensare che si tratti di un semplice dolore senza importanza che passerà da solo.

Per diagnosticarla, saranno necessarie prove come raggi-x, risonanze, tac, oppure gammagrafia ossea giacché i primi stadi della frattura possono essere difficilmente localizzabili, potrebbe essere necessario realizzare questi analisi da diverse angolazioni.

 

Come si trattano le fratture da stress?

Non ci sono ricette magiche… anzi sì, soltanto una: RIPOSO. Non si possono curare in alcun altro modo. Se vogliamo accelerare il processo è probabile che si rechi qualche danno, complicando ulteriormente il ricupero. Sarà lo specialista chi ti indicherà il tempo adeguato per il ricupero, normalmente tra le 4 e 8 settimane, in cui non potrai correre.

Altre prove verificheranno che la frattura si è cicatrizzata ed ora è un callo osseo. Una volta guarita, non finisce il processo di ricupero, è fondamentale capire perché si è prodotta, se non correggiamo il problema alla fonte, la frattura potrebbe riproporsi.

Principali motivi per incorrere in una frattura ossea

Cattiva tecnica di corsa

Scarpe non adeguate

Carico di allenamento eccessivo

Correre su superficie troppo dure

Scompensi muscolari

Mancanza di forza muscolare

 

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